Le Edicole Votive di Perledo

Progetto di ricerca e classificazione elementare a cura di Perleidus – piccolo museo.

INVITO ALLA LETTURA

Renato Ongania

Il progetto è nato dalla considerazione che le edicole votive nel loro complesso rappresentino una testimonianza stratificata nel tempo della religiosità che è appartenuta alle persone vissute a Perledo. L’azione di ripristinare la memoria collettiva(1) – secondo gli autori – dovrebbe portare ad un riconoscersi nell’identità di “Perledo”, dovrebbe aiutare a “sentirsi perledesi”.

La “religiosità”, tenendo buona questa chiave di lettura, è intesa come un “bene comune immateriale”(2,3) che il piccolo museo di Perledo intende valorizzare per il fatto che si ritiene sia stata concausa all’evoluzione dell’attuale Civiltà. Un ingrediente della civiltà importante che ha nutrito i sogni, le speranze e la sicurezza delle nostre genti.

Comprendere la religiosità specifica dei nostri antenati, seppur mer mezzo delle sole edicole e cappelle, ci fa apprezzare maggiormente la diversa ricchezza valoriale presente nella contemporaneità, a patto di approfondire i meccanismi di significazione che si nascondono dietro ogni edicola, persino dietro ogni simbolo utilizzato, e ci permette di proiettare noi stessi verso il futuro, inteso come “continuità del presente”.

Nel libro si possono trovare edicole votive, ma anche cappelle, nicchie, affreschi esterni presenti sulle facciate delle case o dei “luoghi di lavoro”… come il caso dell’antico mulino nato sul torrente Esino, ancora tutto da decifrare!

Ultimo aggiornamento 25 dicembre 2021.

  1. https://lombradelleparole.wordpress.com/tag/la-memoria-collettiva-umberto-eco/
  2. Ecologia del diritto. Scienza, politica, beni comuni di U. Mattei e F. Capra, edito per i tipi di Aboca (San Sepolcro, 2017). Pubblicato online all’indirizzo: https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/i-beni-comuni-come-istituzione-giuridica_445.php
  3. “La nozione di beni comuni ha carattere funzionalistico, nel senso che alcune risorse assurgono a beni comuni allorché appaiano funzionali alla realizzazione di un particolare fine sociale coerente con le esigenze politico-democratiche di una data comunità” (De Toffol F., Valastra A., termine ‘Beni Comuni’ In Dizionario di democrazia partecipativa, Regione Umbria, 2012, p. 40).